Ecologistic S.p.A. è un’azienda che opera nel settore della commercializzazione e della produzione di prodotti per il packaging ortofrutticolo.
Nata nel 2007 dalla volontà di fornire ai propri clienti prodotti e servizi in linea con le esigenze del settore ortofrutticolo, è
diventata nel tempo una realtà di primo livello nella produzione di packaging per il settore ortofrutticolo e per produzioni industriali, mediante l’utilizzo di materia prima seconda derivante esclusivamente dalla valorizzazione e riciclo di plastica.
Oggi offre una gamma completa di prodotti per gestire l’imballaggio e la logistica di beni industriali, producendo internamente la materia prima seconda necessaria per le proprie produzioni, che, conformemente a quanto previsto dalle indicazioni comunitarie, sono realizzate con materiale riciclato e riciclabile, idoneo anche ad applicazioni destinate alla produzione di imballaggi food contact.
A partire dal 2015 la società ha curato la reindustrializzazione del complesso industriale “Ex Miroglio” di Ginosa (TA), con un programma di investimento cofinanziato da Puglia Sviluppo e approvato dalla Regione Puglia. L’iniziativa viene considerata da tutte le Istituzioni coinvolte strategicamente funzionale alla soluzione del problema legato alla carenza di impianti dedicati
alla valorizzazione delle frazioni differenziate dei rifiuti domestici.
Infatti, prima dell’insediamento di Ecologistic nel territorio pugliese, gran parte del rifiuto plastico raccolto sul territorio regionale era trasferito in altre regioni (anche al nord Italia) per essere sottoposto ad operazioni di riciclo e recupero.
La prima fase di reindustrializzazione si è conclusa positivamente nel 2017. Il progetto, in sintesi, si è sviluppato su due fronti:
- l’internalizzazione della produzione dei prodotti prima solo commercializzati, come: cassette in plastica, in cartone, pedane in legno e imballaggi in poliuretano espanso;
- la valorizzazione e il riciclo di rifiuti plastici provenienti da raccolta differenziata, accreditandosi quale Centro di
Selezione e Stoccaggio per i principali consorzi di filiera della plastica (COREPLA, CORIPET E CONIP), appartenenti a CONAI (Consorzio Nazionale degli Imballaggi), nonché per Comuni e/o altri soggetti convenzionati con i predetti consorzi di filiera in base all’Accordo-Quadro ANCI-CONAI
L’obiettivo imprenditoriale nella sostanza, consiste nel realizzare un modello integrato di attività industriali, unico in Italia e in Europa, incentrato sul riciclo e la produzione di nuovi prodotti plastici evitando la cosiddetta “migrazione di rifiuti” da un territorio all’altro generando un consistente vantaggio ambientale e sociale.
Nel 2019, la Ecologistic S.p.A., valutata la positività del percorso intrapreso, al fine di migliorare le proprie performance produttive, ha avviato un nuovo programma di investimenti teso ad integrare ulteriori fasi del ciclo produttivo di valorizzazione dei rifiuti plastici, introducendo importanti innovazioni di processo. È stato realizzato, infatti, un reparto dedicato esclusivamente al riciclo dei materiali plastici selezionati per la produzione di Materie Prime Seconde (MPS) che ha reso possibile il completamento dell’integrazione verticale del ciclo di riciclo dei rifiuti plastici raccolti in modo differenziato.
Questo, inoltre, ha favorito l’incremento della produzione del packaging per il settore ortofrutticolo e non, attraverso
l’internalizzazione di ulteriori produzioni di packaging già attive con il primo programma di investimenti. A impianti avviati e in esercizio, attualmente, Ecologistic è in grado di riciclare quasi il 50% dei materiali plastici selezionati e saturare il fabbisogno di MPS per la produzione di nuovi imballaggi in plastica totalmente riciclata.
Attraverso la realizzazione di questa seconda fase di investimenti, è stato possibile concludere con successo il processo di reindustrializzazione avviato nel 2015, come certificato dal Ministero del Made In Italy, il 14 settembre 2023.
Ottemperando alle prescrizioni contenute nel provvedimento regionale che autorizza Ecologistic allo svolgimento delle proprie attività (Det. Dir 225/2017) e favorendo la realizzazione di procedure e modelli efficienti di gestione tesi anche a migliorare le performance ambientali, sono state conseguite le seguenti certificazioni:
- Certificazione BS OHSAS 45001:2018 a garanzia del Sistema di gestione della sicurezza e della salute sui luoghi di
- Certificazione IIP 10667-2 per R-PE e 10667-3 per R-PP per il completamento del circuito di rigenerazione della
- Certificazione IIP 10667 7-8-9-15-19 per R-PET;.
- Certificazione UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione delle fasi di produzione di manufatti in plastica e della selezione dei
- Certificazione UNI EN ISO 14001:2015, per una corretta gestione
- Certificazione EMAS in fase di approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente.
- Certificazione Eucertplast secondo Audit Scheme 2 in linea con EN 15343:2007
La Società ad oggi, inoltre, risulta essere centro di selezione e recupero per i seguenti Consorzi di filiera appartenenti a Conai
(Consorzio Nazionale degli imballaggi):
- Contratto commerciale con COREPLA
- Contratto commerciale con CORIPET
- Contratto commerciale con RILEGNO
- Contratto commerciale con CIAL
- Contratto commerciale con RICREA
- La società è iscritta dal 30 dicembre 2019 nel Registro Imprese di MILANO MONZA BRIANZA LODI al numero 02682630723 ed al REA “MI – 2579043”.
- La sede legale e fiscale è a Milano, in via Fabio Filzi 10.
- La sede operativa è a Ginosa, in provincia di Taranto, in Contrada Girifalco
- N° dipendenti diretti al 31/12/2022: 134 unità lavorative;
- N° dipendenti indiretti delle Ditte di servizi: 80 unità lavorative (trasporti, pulizie industriali, pulizie civili e vigilanza);
- N° professionisti stabili convenzionati: 21
- Fatturato 2022: € 078.501 (+ 50% rispetto al 2021)
• Sostenibilità
La storia aziendale di Ecologistic racconta la scelta di garantire l’efficacia dei processi industriali puntando al contempo su
un consumo sempre inferiore di materie prime vergini e fonti energetiche tradizionali. L’efficienza della produzione è strettamente connessa alla riduzione crescente dell’impatto che i processi industriali hanno sul territorio, sulla comunità e
sull’ambiente. Per questo motivo, anni fa si è scelto di investire nella produzione di imballaggi e contenitori in plastica riciclata, adottando politiche produttive a bassissimo impatto ambientale, sottoposte
a rigorose procedure certificate da sistemi europei di controllo (UNI ISO, EMAS, Eucertplast, IIP). Inoltre, il Centro di Selezione e Stoccaggio dell’azienda, tra i più performanti in Italia, garantisce il riciclo di oltre il 97% del rifiuto plastico raccolto in modo differenziato sul territorio dei Comuni convenzionati col circuito Conai.
L’insieme delle installazioni industriali, seppur dotate delle più recenti soluzioni tecnologiche atte a garantire un’alta efficienza energetica, richiede comunque un impegno energetico di notevole portata, tanto da classificare Ecologistic tra le aziende energivore.
Ecologistic, al fine di rendersi autonoma dal punto di vista energetico, e per potersi alienare dalle fonti di energia fossile, ha quindi deciso di individuare soluzioni di approvvigionamento energetico più eficienti e a minor impatto ambientale.
• Innovazione
Ecologistic è un’azienda innovativa che persegue i principi dell’economia circolare, conferendo una seconda vita alla plastica riciclata grazie alla produzione di imballaggi. Il principale obiettivo della nostra realtà industriale è il riciclo attraverso cui è possibile ricreare nuovi imballaggi dai materiali plastici che hanno esaurito il loro ciclo di vita utile e che, in alternativa, sarebbero
stati destinati ad operazioni di smaltimento in discarica o dispersi nell’ambiente.
Gli investimenti previsti nei prossimi anni, inoltre, introdurranno ulteriori innovazioni principalmente finalizzate all’adozione di tecniche produttive all’avanguardia.
Le nuove tecniche produttive saranno orientate principalmente ad aumentare la capacità di riciclo delle materie plastiche selezionate e, conseguentemente, a potenziare le installazioni industriali dedicate alla produzione di packaging realizzato unicamente con plastica riciclata prodotta all’interno dello stabilimento.
• L’impegno per il territorio
Il processo di reindustrializzazione della “Ex Miroglio” ha permesso di offrire una nuova opportunità a lavoratori che altrimenti avrebbero vissuto una lunga fase di incertezza lavorativa.
Inoltre, attraverso un costante processo di formazione del personale, è stato raggiunto un elevato livello di
professionalizzazione anche da parte dei lavoratori ricollocati nella nostra azienda dopo precedenti esperienze professionali in ambiti lavorativi differenti.
Ecologistic, grazie ai suoi processi industriali all’avanguardia, ha inoltre sviluppato nuove professionalità e capacità, che oggi
insistono sul territorio, creando competenze specialistiche prima inesistenti.
Inoltre, la presenza sul territorio ginosino di una realtà industriale di 134 unità lavorative ha consentito la creazione di un indotto che ha, di fatto, ampliato la varietà del tessuto produttivo della provincia di Taranto.
• Il rapporto con la comunità
Far crescere una realtà industriale solida non è un’operazione semplice, non si realizza in pochi giorni e la scelta della sede non è indifferente: non ci sono esclusivamente valutazioni economiche, ma anche la necessità di rispettare i valori culturali, economici e sociali e la credibilità della comunità in cui Ecologistic opera.
Anni fa si è scelto di fondare l’azienda a Ginosa e di prevedere costanti investimenti nel corso degli anni soprattutto in funzione dei vantaggi che si possono ottenere attraverso la creazione e lo sviluppo di una “filiera corta”.
Infatti, Ecologistic offre agli imprenditori agricoli del territorio circostante l’opportunità di approvvigionarsi in tempi brevissimi e a pochissima distanza di imballaggi ed altri accessori per il confezionamento dei prodotti coltivati e, contemporaneamente, la possibilità di usufruire del servizio di raccolta dei materiali plastici dismessi che in alternativa rischiavano di essere lasciati nei campi ed erano frequentemente causa di incendi e di produzione di fumi altamente nocivi. Oggi questi materiali possono essere riciclati e trasformati in nuovi imballaggi.
Questi risultati si raggiungono anche grazie al contributo professionale di donne e uomini di tante comunità limitrofe. Oggi Ecologistic è un’azienda riconosciuta a livello nazionale, ma tutto nasce e cresce a Contrada Girifalco, a Ginosa.
I principi dell’economia circolare sono sempre più centrali nella definizione di una strategia di investimenti in campo industriale.
La ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, che sostengano le aziende in questo processo di visione aziendale e conversione dei processi di produzione, è all’ordine del giorno in tutti i settori produttivi.
Il tema della riduzione, del riutilizzo e del riciclo delle risorse come alternativa all’economia lineare, che si basa sul principio della produzione e del consumo di risorse indipendentemente dall’impatto sull’ambiente, è essenziale per la sopravvivenza delle
imprese produttive e, soprattutto, rispettoso della salvaguardia del territorio circostante.
Ridurre progressivamente il consumo di fonti esauribili e l’impatto della produzione sull’ambiente, non è più una questione di opportunità ma è una scelta obbligata dalla fase storica che stiamo vivendo. Questi, infatti, sono gli obiettivi contenuti nelle linee guida comunitarie in materia di “transizione ecologica ed energetica”.
L’adesione a questo modello industriale, oltre a generare favorevoli impatti ambientali legati ad un uso più ridotto di materie prime e fonti energetiche non rinnovabili, può creare nuovi posti di lavoro e crescita economica, riducendo allo stesso tempo i costi associati alla produzione e alla gestione delle risorse.
Chiudere il ciclo dei rifiuti, sia perché si riesce a ridurne la produzione, sia perché quei rifiuti prodotti possono essere riutilizzati (come nel nostro caso), contribuisce a preservare l’ambiente per le generazioni future.
Per la nostra realtà industriale, l’approvvigionamento di energia a basso impatto ambientale, prodotta da fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico ed il combustibile solido secondario (CSS-C), servirà a consolidare la crescita fin qui realizzata e garantire una maggiore crescita nei prossimi anni.
In più, a livello globale, sono intervenuti eventi cruciali che non consentono ulteriori temporeggiamenti o compromessi.
L’aumento esponenziale del costo dell’energia ha condizionato irrimediabilmente qualsiasi settore industriale italiano. L’ondata speculativa in un settore dove pure non c’è scarsità di beni o di fonti di approvvigionamento energetico, il conflitto russo-ucraino che
ha costretto molte imprese italiane a non poter più far affidamento sulle fonti fossili come unica risorsa energetica, gli effetti deleteri dell’inflazione che non accennano a rallentare, sono macro-fattori che impongono un cambio di visione sugli investimenti e sul contesto economico globale.
Gli interventi previsti dal progetto si possono sintetizzare in 5 punti:
- Raddoppio della capacità di riciclo/rigenerazione delle materie plastiche selezionate per produrre Materie Prime Seconde (MPS) da utilizzare per la produzione di imballaggi e manufatti in
- Potenziamento della linea di produzione di packaging in materiale plastico riciclato e di altri manufatti plastici per il settore
- Avviamento di nuove linee di produzione di bobine ed imballaggi in PET
- Ampliamento della superficie dell’area produttiva, con annessa realizzazione ed inserimento di un nuovo capannone destinato esclusivamente alla produzione di imballaggi e manufatti
in plastica, di cui ai punti 2 e 3, utilizzando le Materie Prime Seconde, di cui al punto 1, prodotte nel sito attualmente autorizzato in esercizio.
- Installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti di tutti gli immobili e le coperture dello
- Installazione di una centrale termoelettrica alimentata da CSS-C Combustibile End of Waste, ottenuto dal trattamento delle frazioni non riciclabili dei rifiuti plastici, derivanti esclusivamente dalla produzione nell’impianto di Il progetto proposto comporta dunque l’assoluta invarianza della tipologia e delle quantità di rifiuti in ingresso all’impianto. Nessuna tipologia di rifiuto combustibile sarà conferita da impianti terzi.
Il CSS-C è un Combustibile Solido Secondario Certificato.
Il CSS-C è una Materia Prima Seconda con elevate caratteristiche qualitative certificate, ottenuta esclusivamente dai processi di selezione e trattamento delle materie non più riciclabili. Il CSS-C in virtù del possesso dei requisiti tecnico-qualitativi di cui al D.M. 22/2013, non è qualificato come rifiuto ma come combustibile solido rinnovabile.
Sia la normativa europea che quella italiana, identificano la produzione di energia attraverso l’utilizzo di CSS-C, come produzione di energia da fonte rinnovabile.
Come si utilizza il CSS-C ?
In Italia, a causa della carenza di impianti dedicati alle operazioni di recupero di questa risorsa, i materiali che compongono il CSS-C vengono ancora smaltiti in discarica o, dopo le operazioni di trattamento per renderlo un combustibile, trasferiti all’estero, dove vengono utilizzati principalmente in cementifici o impianti che producono energia elettrica.
L’Italia, di fatto, continua a spendere denaro per inviare all’estero materiale che potrebbe essere utilizzato sul territorio per contribuire alla bilancia energetica del nostro Paese.
La soluzione progettuale prevede la produzione ed il recupero energetico del CSS-C riducendo in questo modo sia l’impatto ambientale determinato dalle discariche che la produzione di gas serra attraverso l’utilizzo di combustibili fossili.
Il recupero nello stabilimento dei materiali finalizzati alla produzione del CSS-C eviterà inoltre il loro smaltimento presso impianti di terzi, con un impatto sul trafico stradale pesante, pari ad una riduzione di oltre 6000 tratte.
In definitiva, il recupero di questa importante risorsa direttamente nello stabilimento di Ginosa completerà il ciclo virtuoso del riutilizzo di tutte le frazioni selezionate disponibili in loco per destinarle a nuova vita, sia sotto forma di nuovi prodotti (riciclo), sia sotto forma di risorse energetiche (recupero). In definitiva,
si metterà pienamente e concretamente in atto il concetto di
economia circolare.
La legislazione nazionale e comunitaria promuove l’utilizzo di CSS–C (EoW) in quanto aderente agli obiettivi ambientali in tema di sostituzione dell’uso di fonti fossili tradizionali a vantaggio di quelle rinnovabili per la produzione di energia.
Secondo uno studio condotto dal Laboratorio REF Ricerche, ottenere energia da CSS-C porta ad una significativa diminuzione dei gas climalteranti emessi in atmosfera.
Secondo i dati elaborati da Corepla, nel 2021, sono state avviate a riciclo 720.000 tonnellate di rifiuti plastici raccolti in modo differenziato di cui 315.000 tonnellate di sottoprodotti, non più utilizzabili in successive operazioni di riciclo, sono state destinate al recupero energetico. Questo ha prodotto un risparmio di oltre
800.000 tonnellate di anidride carbonica. Il completamento di questo investimento garantisce lo sviluppo di un’industria del recupero di alta qualità in grado di competere, anche con concorrenti stranieri, e generare una maggiore confidenza del mercato nella qualità del materiale recuperato.
L’operazione dunque è caratterizzata da aspetti qualificanti da un punto di vista economico (abbattimento dei costi di gestione della Ecologistic S.p.A. relativamente ai consumi di gas naturale, energia elettrica e smaltimento), socio-ambientale (alternativa al conferimento in discarica e al trasporto verso altre regioni) e socio-economico con riflessi più marcatamente locali (ricadute sull’occupazione).
Allo stato attuale, Ecologistic ha presentato agli Enti competenti istanza di modifica del provvedimento autorizzativo regionale (Det. Dir. 225/2017). L’iter istruttorio si ritiene possa concludersi nell’arco dei prossimi 12 mesi. La natura delle modifiche richieste sono principalmente di tipo impiantistico-strutturale e, soprattutto legate alla realizzazione di un ampliamento dell’area produttiva da destinare esclusivamente alla realizzazione di packaging per il settore agricolo. Infatti, le modifiche necessarie alla realizzazione delle opere in progetto non prevedono interventi sulla parte legata alla capacità di trattamento dei rifiuti né, tanto meno, ai loro quantitativi di stoccaggio o alla integrazione di nuove tipologie di rifiuti da trattare.
Allo stesso tempo, non sarà richiesta la possibilità di ricevere CSS-C da altri produttori. Una volta ultimato l’iter di modifica del provvedimento autorizzativo, potranno essere avviate le opere per la costruzione del nuovo sito industriale per la produzione del packaging, la realizzazione degli asservimenti ai nuovi impianti di produzione (su area di proprietà di Ecologistic).
Contemporaneamente, nel sito attualmente gestito di proprietà di Ecologistic, saranno avviati i lavori necessari ad installare le nuove linee di riciclo PET, PE, PP e loro compound, l’impianto fotovoltaico su tutti i lastrici solari degli immobili esistenti e sulle tettoie, la centrale termoelettrica alimentata da CSS-C . Si stima che i lavori saranno conclusi entro il 2025 e gli impianti entreranno in esercizio entro il 2026.
La realizzazione delle opere e l’installazione dei nuovi impianti non modificherà la mission aziendale che resterà sempre orientata a massimizzare il riciclo dei rifiuti plastici conferiti allo stabilimento per favorire, quindi, la produzione di nuovi imballaggi e manufatti con plastica riciclata. Né, tantomeno, verranno inseriti nuovi Codici Attività Ateco rispetto a quelli dichiarati già nella prima fase di reindustrializzazione del sito.
Il progetto di raddoppio della produzione di imballaggi, il potenziamento della capacità di riciclo, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e la costruzione della centrale termoelettrica per autoproduzione di energia richiederanno il lavoro di 450 persone (in media), per 18 mesi, tra tecnici ed operai.
In termini di incremento occupazionale, ad impianti a regime, si stima un fabbisogno di 90 unità e, nonostante la vertenza “Ex Miroglio” sia stata dichiarata ormai conclusa presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’offerta di lavoro sarà comunque rivolta anche ai lavoratori appartenenti a questo bacino se ancora risultanti inoccupati o disponibili a coprire le posizioni offerte.
Inoltre Ecologistic, attraverso questo investimento, intende accrescere l’automazione degli impianti nell’ambito delle tecnologie ‘Industria 4.0’ che determinano rilevanti innovazioni di prodotto e di processo produttivo.
Tutti gli impianti, oltre ad essere equipaggiati con le migliori tecnologie disponibili (BAT – Best Available Technologies) utili a rispettare le rigorose normative in tema di sicurezza e di salvaguardia ambientale saranno dotati di sistemi automatizzati di controllo e verifica della qualità dei materiali e dei processi di produzione.
Cosa significa economia circolare?
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che mira a ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza delle risorse utilizzando, riciclando e riutilizzando il più possibile materiali e prodotti esistenti. Ciò significa che le risorse vengono utilizzate, riutilizzate e riciclate più e più volte, riducendo la quantità di nuove risorse necessarie e preservando l’ambiente per le generazioni future. Si attiva così un ciclo virtuoso e sostenibile.
Nel caso di questo progetto, tutto ciò che entra in azienda sotto forma di plastica da riciclare sarà riutilizzato o per generare nuovi imballaggi o (attraverso gli scarti di lavorazione, che opportunamente trattati perderanno lo status di rifiuto) per la produzione di energia elettrica.
Quali sono le caratteristiche della centrale elettrica che Ecologistic intende realizzare?
Si tratta di una centrale termoelettrica in assetto trigenerativo.
Questa tecnologia consente di produrre tre fonti energetiche diverse: energia elettrica, energia termica ed idrogeno, utilizzando un unico processo. La centrale termoelettrica avrà lo scopo di rendere Ecologistic indipendente dal punto di vista energetico, e contemporaneamente di stabilizzare i costi dell’energia necessari ad alimentarne i processi produttivi.
I rincari evidenti nel mercato dell’approvvigionamento energetico, l’aumento corposo dell’inflazione che ha condizionato il costo dei materiali e l’attenzione all’ambiente (il consumo di fonti fossili
ha, infatti, già un grande impatto sul territorio) sono stati fattori rilevanti per la scelta di investire nell’impianto.
Quali sono le differenze fra un Inceneritore di rifiuti, e la Centrale Termoelettrica di Ecologistic?
Le Centrali Termoelettriche e gli impianti di Incenerimento di rifiuti sono impianti tecnicamente molto diversi.
In particolare:
- Le Centrali Termoelettriche sono concepite per produrre energia programmabile attraverso una fonte energetica nota: il
- Gli Inceneritori di rifiuti sono concepiti per bruciare i rifiuti, e in qualche caso per recuperare parte dell’energia prodotta dalla combustione dei rifiuti in energia elettrica (termovalorizzatori).
- Gli Inceneritori di rifiuti, generando nella fase di combustione una grande quantità di inquinanti (prodotti a causa della difficoltà di bruciare contemporaneamente materiali molto diversi fra loro), sono dotati di enormi sistemi di depurazione dei fumi di combustione, atti a tentare di limitare l’inquinamento in
- Le Centrali Termoelettriche, bruciando un combustibile noto, non producono già all’origine gas inquinanti, e i loro sistemi di filtrazione, comunque previsti dalla normativa tecnica, rappresentano più un sistema di sicurezza che una reale necessità.
- I combustibili utilizzabili nelle Centrali Termoelettriche, possono derivare da fonti fossili (metano, carbone, petrolio) o da fonti rinnovabili (biomasse, CSS-C).
La differenza sostanziale è legata pertanto e primariamente al tipo di combustibile utilizzato:
- Un Inceneritore brucia un rifiuto, un materiale estremamente eterogeneo, di composizione ignota, che può contenere qualunque tipo di sostanza, che brucia con difficoltà e la cui combustione genera molti inquinanti, alcuni dei quali molto pericolosi come le diossine ed i
- La Centrale Termoelettrica utilizza un combustibile omogeneo, con qualità certificate e con caratteristiche tali da non poter arrecare danni all’ambiente.
Un’altra differenza rilevante è legata al fatto che gli inceneritori non sono in grado di produrre energia in modo programmabile, ma di produrre energia solo quando questa verrà effettivamente utilizzata.
La Centrale Termoelettrica di Ecologistic è un impianto ad energia programmabile, in grado di produrre l’energia che serve, quando serve, e che è pertanto in grado di soddisfare a pieno le esigenze energetiche dell’impianto industriale a cui è collegata, consentendone l’indipendenza energetica attraverso una fonte rinnovabile.
Nella tabella sono riportate le principali differenze fra un impianto di Incenerimento Rifiuti e la Centrale Termoelettrica di Ecologistic.
Ci saranno rischi per la sicurezza?
I rischi connessi alla realizzazione e gestione della centrale termoelettrica non saranno differenti da quelli legati alla gestione di un qualsiasi impianto industriale.
Le tecnologie utilizzate per il suo funzionamento non prevedono l’uso di prodotti biologici, o tossico-nocivi, impianti di accumulo di gas a pressioni elevate, emissioni gassose pericolose e produzione di liquidi o percolati.
Sono del tutto escluse la possibilità di esplosioni, autocombustione o rilasci nell’ambiente circostante di sostanze nocive per la salute e per l’ambiente.
Il processo di lavorazione produrrà energia in modo efficiente, generando un residuo di processo (inferiore al 7%) costituito da materiale inerte non pericoloso ed eventualmente recuperabile (principalmente sabbia e metalli).
Ci saranno rischi per l’ambiente?
In fase di esercizio, l’impianto contribuisce ad una significativa riduzione delle emissioni di gas climalteranti
- a regime, circa 000 ton/anno di CO2 equivalente evitate per la produzione energetica;
- a regime, circa 000 ton/anno evitate per la riduzione dei trasporti del CSS-C presso altre destinazioni.
La combustione del CSS-C produrrà diossina?
No, la modalità di combustione e le temperature di esercizio utilizzate nella centrale termoelettrica alimentata dal CSS-C non consentono la formazione di diossine e furani.
Ci saranno rischi per l’aria e per l’agricoltura?
Le emissioni gassose in atmosfera sono principalmente costituite da CO2, acqua e azoto, elementi notoriamente utili all’agricoltura e alla crescita dei prodotti agricoli.
Il livello di inquinanti potenzialmente presenti nei fumi sono largamente inferiori a quelli normalmente presenti nell’aria che comunemente respiriamo, come previsto dalla Comunità Europea.
Non ci saranno emissioni odorose: i gas esausti saranno inviati al sistema di trattamento ed espulsi dal camino.
Ci saranno rischi per la salute?
Nel nuovo capannone industriale non saranno trattati rifiuti, pertanto la sua localizzazione in area con destinazione d’uso agricolo non è soggetta all’applicazione dei criteri di localizzazione di cui al vigente Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali.
Non ci sarà impatto sulla salute pubblica degli abitanti delle aree limitrofe, in quanto le attività in fase di cantiere e le attività di esercizio dell’impianto si svolgeranno tutte all’interno del perimetro dell’impianto, situato a distanza di sicurezza rispetto ad eventuali ricettori sensibili.
Ci saranno rischi per la salubrità delle falde acquifere?
Il progetto non presenta alcun elemento di contrasto con il Piano di Tutela delle Acque, né di particolare preoccupazione relativamente alla determinazione di nitrati che possano raggiungere le acque sotterranee.
Che impatto avrà l’impianto sul paesaggio di Ginosa?
La ridotta visibilità dell’impianto, dovuta all’assetto pianeggiante del territorio, dalla presenza di vegetazione e dall’elevata distanza dalle abitazioni, portano a definire l’impianto come un’opera che non altererà la percezione dello stato attuale dei luoghi.
Dall’analisi effettuata prendendo in considerazione il sistema delle tutele strutturato nel PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), si evince come l’intervento previsto, non interferisce minimamente con l’insieme dei vincoli facenti parte dei “beni paesaggistici” e degli “ulteriori contesti paesaggistici”, in quanto situato a debita distanza e ben oltre le fasce di rispetto dei beni vincolati.
Quindi, l’impatto sulla componente paesaggio è irrilevante.
Che impatto economico avrà sul territorio?
La riduzione dei volumi di rifiuto da conferire in discarica, che, dopo il processo di combustione, si limitano esclusivamente alle
ceneri in uscita, consente di protrarre la vita utile delle discariche esistenti; in tal modo si sfruttano al massimo gli impianti esistenti e se ne limita l’apertura di nuovi, con un rimarcabile impatto positivo sulla salute pubblica oltre che sull’ambiente.
Considerando, inoltre, che le ceneri prodotte dall’impianto, prive di qualsiasi componente organica, potrebbero essere utilizzate anche nell’edilizia, parliamo di una ulteriore risorsa inserita nel ciclo economico legato alla produzione. Questo è uno dei motivi per cui l’impianto contribuisce alla chiusura del ciclo dei rifiuti.
Oltre ad una notevole valenza ambientale, l’impianto rispetta e risponde ai principi contenuti nelle direttive comunitarie, regionali e provinciali, prevedendo una riduzione del quantitativo di rifiuti da avviare in discarica.
Come saranno monitorati e comunicati gli effetti dell’impianto alle autorità?
L’impianto continuerà ad aderire a un programma volontario di costante e progressivo miglioramento delle prestazioni
ambientali, tale da superare anche i già rigorosi requisiti imposti dalla disciplina dell’AIA, in quanto già dotato di sistemi di certificazione ambientale riconosciuti a livello internazionale (UNI EN ISO 9001; UNI EN ISO 14001) ed europeo (Ecomanagement and Audit Scheme – EMAS).
La Centrale Termoelettrica è dotata di un sofisticato sistema di misurazione e monitoraggio in continuo dei gas emessi in atmosfera, delle emissioni odorigene e dei rumori.
I dati del sistema di monitoraggio saranno resi disponibili su un’apposita pagina del sito web di Ecologistic.
Quali investimenti e quali vantaggi sono previsti per il territorio?
Oltre ai vantaggi economici e ambientali, direttamente o indirettamente connessi alle attività dell’azienda e dei suoi impianti, le nuove funzionalità dei nostri stabilimenti richiederanno l’assunzione di 90 nuove unità lavorative, con profili diversi.
Appena il processo di autorizzazione e costruzione sarà completato Ecologistic avvierà il processo di selezione dei nuovi lavoratori dell’azienda.
L’aumento della forza lavoro presente in Ecologistic permetterà di raddoppiare la capacità produttiva di Ecologistic e le sue caratteristiche innovative: per questo motivo l’azienda ha già iniziato un percorso mirato a condividere questo know-how con il territorio, attraverso la sottoscrizione di accordi con università e
centri di ricerca per approfondire il modello di chiusura del ciclo dei rifiuti.
Ad impianto completato, Ecologistic aggiornerà il proprio piano di Responsabilità Sociale d’Impresa (Corporate Social Responsibility). Pur consapevoli di voler costruire un impianto sostenibile, rispettoso dell’ambiente della comunità che ci ospita, riteniamo doveroso consolidare ulteriormente questo rapporto.
Sarà dunque avviata una campagna di ascolto delle istituzioni e delle associazioni locali del territorio per accogliere le migliori proposte per iniziative nei settori del turismo, dell’agricoltura, dell’ambiente, dello sport e della cultura, che possano offrire un’ulteriore spinta alla vivacità del territorio, in coerenza coi valori aziendali di Ecologistic.
Ci saranno rischi per la salute dei dipendenti di Ecologistic?
No. Gli addetti al lavoro sull’impianto saranno dotati di idonei dispositivi di protezione personale che consentano di scongiurare impatti sulla salute. Le attività lavorative di cantierizzazione
si svolgeranno solo in orari diurni; in fase di cantiere, ogni operazione sarà organizzata in modo tale da limitare al minimo indispensabile emissioni acustiche, innalzamento di polveri e ogni altro potenziale disturbo.